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Giardino di Boboli: introduzione
Parte del Palazzo Pitti, il Giardino di Boboli fu progettato tra il 1550 e il 1558 da Niccolò Pericoli (noto come Tribolo) su commissione della famiglia dei Medici. Il Tribolo realizzò un capolavoro di panorama sulla pendenza della collina di Boboli, e arricchito con molte invenzioni del Buontalenti, come la Grotta Grande, fontane e statue da Ammanati, Tacca e Giambogna.
A queste si aggiunsero anche altre opere di Giulio e Alfonso Parigi che realizzarono l'anfiteatro, dove avvennero molte celebri rappresentazioni teatrali, il viale dei cipressi, conosciuto come il "Viottolone", la piazza e il laghetto dell'Isolotto. Ultime opere che completarono l'attuale Giardino di Boboli sono la casa del caffè, la limonerai e il prato delle colonne che furono volute dalla famiglia Lorriane.
Il Giardino di Boboli fu aperto al pubblico nel 1776 per volere di Pietro Leopoldo, e fu utilizzato come esempio di base per la realizzazione dei giardini reali in Europa, come quello della reggia di Versailles.