Borghi medievali della Val d'Orcia
Percorrendo la via Cassia, detta anche via Francigena, un viaggio nel cuore della Toscana
Dolci colline e verdi vallate, attraversate dal fiume Orcia e dall'antica via Cassia, che da Roma si spingeva fino al nord. È questo il panorama della Val d'Orcia, un misto di natura e pittoreschi borghi della campagna Toscana.
Per il vino e l'arte sacra
L'itinerario comincia da Montalcino, patria di uno dei più rinomati vini italiani, il Brunello di Montalcino. Risalgono al XIV secolo sia la Chiesa di Sant'Egidio che la Chiesa di Sant'Agostino, mentre è neoclassica la Cattedrale, edificata sui resti di un'antica pieve del IX secolo.
Un altro capolavoro si trova a qualche chilometro da Montalcino: l'Abbazia di Sant'Antimo, magnifico esempio di architettura romanica, che sorge, secondo la leggenda, su una cappella votiva fatta costruire da Carlo Magno per conservare le reliquie di San Sebastiano e di Sant'Antimo.
Un giardino rinascimentale a San Quirico
Anche San Quirico d'Orcia ha lontane origini. Il suo centro storico presenta ben 14 torri disseminate lungo il percorso delle mura. Al periodo romanico risale la Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta, mentre è sul finire del '500 che vennero realizzati gli Horti Leonini
Gli Horti Leonini sono un esempio di giardino all'italiana in stile rinascimentale sorti intorno al 1581, dopo che Francesco I dei Medici regalò a Diomede Leoni il terreno
L'acqua di Santa Caterina
La particolarità di Bagno Vignoni è il cosiddetto "vascone". Si tratta di una fontana cinquecentesca da cui sgorga un'acqua termale che arriva da una sorgente vulcanica. Conosciuta fin dal tempo dei romani, l'acqua di Bagno Vignoni era apprezzata anche da Santa Caterina da Siena, a cui è stato dedicato un piccolo Santuario.
A seguire c'è Castiglione d'Orcia con la Rocca degli Aldobrandeschi, collocata in un punto talmente alto da regalare una spettacolare vista sull'intera vallata
La città ideale
Ultima fermata è Pienza, la Città ideale del Rinascimento, così come la volle Papa Pio II. Alla sua città natale Enea Silvio Piccolomini (così si chiamava prima di diventare papa) volle regalare una forma nuova, magnifica, improntata sui canoni estetici del Rinascimento.
L'esperimento riuscì perfettamente e per avere un'idea basta recarsi nella piazza principale, di forma trapezoidale, e dare uno sguardo ai palazzi che la contornano. Il Duomo, realizzato nel 1459 da Bernardo Rossellino, svetta imponente sul centro storico, accompagnato dal Palazzo Borgia e dal Palazzo Piccolomini.