Roma fuori le mura
Dai vialoni dell'Eur agli alberi di Villa Borghese: viaggio nella Roma meno conosciuta.
Se si dice "fuori le mura" a un romano, la prima cosa a cui penserà è alla Basilica di San Paolo fuori le mura in zona Eur.
Già dalla facciata si intuisce la sua ricchezza, decorata da un enorme mosaico a tessere dorate che rappresenta il Cristo fra i santi Pietro, Andrea, Paolo e Luca. Notevole il chiostro con colonne binate intarsiate.
Chiese, Imperatori bizantini e miracoli
Meno conosciuta è la Chiesa di Sant'Agnese fuori le mura affaccia su via Nomentana, vicina alla chiesa di Santa Costanza. Entrambe hanno origini antiche e possono vantare dei magnifici mosaici.
La leggenda racconta che Agnese, ancora dodicenne, fu esposta nuda per ordine di Diocleziano. Ma miracolosamente i suoi capelli cominciarono a crescere per coprirla interamente.
La chiesa di Santa Agnese è stata costruita nel IV secolo dalla figlia dell'imperatore Costantino, guarita dalla lebbra dopo aver pregato sulla tomba della santa. Nel VII secolo fu decorata con i mosaici bizantini che si possono ammirare ancora oggi.
Nel quartiere universitario
Dopo il tramonto a San Lorenzo si passeggia e ci si ferma in piazza tra i giovani universitari; di giorno, invece, si può visitare la Chiesa di San Lorenzo fuori le mura dedicata a uno dei protomartiri più venerati. La prima basilica fu eretta da Costantino, poi ricostruita nel 576 e ancora rimaneggiata nel XIII secolo.
I cimiteri di Roma
La chiesa si trova vicino a una delle entrate del Cimitero del Verano. Qui riposano attori come Gassman, Manfredi, Mastroianni, Sordi, ma anche i registi Rossellini, De Sica e Luchino Visconti, scrittori e poeti come Ungaretti, Moravia, Trilussa.
Ancor più intensa è l'esperienza di pace che si può avere nel Cimitero acattolico di Testaccio. Anche qui siamo a due passi da uno dei centri della vita romana, ma il silenzio che si avverte in questo piccolo cimitero, dove riposano tra gli altri Keats e Shelley, è quasi inverosimile.
Attaccata al cimitero si trova la Piramide di Caio Cestio. Si tratta del monumento funebre di Caio Cestio Epulone, morto nel 12 a.C., che volle per il suo eterno riposo una tomba che lo rendesse immortale.
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