Marche mare e monti
Da San Benedetto del Tronto al Parco dei Monti Sibillini, passando per il Piceno
San Benedetto del Tronto con il suo lungomare è l'inizio di questo viaggio. Il centro storico accoglie il visitatore sulla parte alta della città, su cui si erge la Torre dei Gualtieri: da qui il belvedere lascia senza fiato.
La vera vocazione di San Benedetto è da sempre la pesca, come dimostrano i tanti pescherecci e il mercato ittico che si anima di prima mattina. E per chi ne vuole sapere di più di questa antica tradizione c'è anche il Museo Ittico Capriotti, con il suo acquario.
Qui il tempo si è fermato
Andando verso l'entroterra piceno, merita una sosta il borgo medievale Acquaviva Picena con la sua fortezza di epoca rinascimentale, un capolavoro di architettura militare. Un'antica tradizione coinvolge ancora oggi la popolazione di Acquaviva: l'arte della realizzazione delle "pajarole", cioè le ceste di vimini. Non è raro incontrare donne intente nell'intrecciare paglia con un punteruolo. A questo si aggiunge la produzione del vino che nella zona del Piceno raggiunge delle vere e proprie eccellenze.
Arte allo stato puro
Ascoli Piceno è una città d'arte che ha molto da offrire al suo visitatore. È nota anche come la città delle cento torri. Una visita non può che partire da Piazza del Popolo dove si affacciano due magnifici edifici: il cinquecentesco Palazzo del Capitano del Popolo e la Chiesa di San Francesco.
Tappa successiva è la Piazza Arringo, dominata dalla Cattedrale di San Emidio, costruita nell'XI secolo, e dal Palazzo Comunale o dell'Arrengo, sede anche della Pinacoteca Civica.
Come gli antichi romani
Ad Acquasanta Terme il nome fa già capire il motivo della sosta. Nello stabilimento termale ci si può fermare lungo il tragitto per riposarsi come facevano già gli antichi Romani che avevano scoperto questo sito.
È da Arquata del Tronto che si parte per un'incursione nel Parco dei Monti Sibillini, dal momento che da qui partono i sentieri verso il Monte Vettore. Nell'antico borgo di Arquata si possono visitare la Chiesa di San Francesco, che conserva una riproduzione della Sacra Sindone sarebbe rimasto impresso con dopo la sovrapposizione sull'originale conservato a Torino.
Storia e leggenda
Ancora una quarantina di chilometri attraverso una strada contornata da boschi e si arriva a Visso. Questa è la sede del Parco che protegge la natura di questi monti che prendono il nome dalla Sibilla, la profetessa che secondo la leggenda fu condannata a vivere nel cuore della montagna per essersi ribellata a Dio, che non l'aveva scelta come madre di Gesù.
Nel centro storico di Visso non mancano le sorprese: nell'ex sacrestia della Chiesa di Sant'Agostino si trovano il Museo di arte sacra, con circa 200 opere di pittura e scultura lignea, nonché il Museo dei Manoscritti Leopardiani.