Logudoro: da Sassari a Berchidda
Un viaggio affascinante in questa parte della Sardegna centro settentrionale.
È un percorso ben articolato quello che da Sassari si compie per raggiungere Olbia. L'inizio è segnato dalla presenza in lontananza di un gruppo di montagne calcaree: qui si trovano tre paesi, Cargeghe, Muros e Ossi, quest'ultimo tra i centri più importanti della zona, insieme a Ozieri e Chiesi.
La prima sosta di questo itinerario è la Chiesa della Santissima Trinità della Saccargia. Quest'antica abbazia si trova a 16 km da Sassari. Superba e maestosa, sorge isolata, al centro della campagna, e questa sua posizione le ha fatto guadagnare negli anni un fascino e una suggestione notevoli. Costruita a partire dal XII sec. in stile romanico-pisano, la chiesa fu affidata ai Monaci Camaldolesi.
Limba Sarda Comuna
Nelle vicinanze troviamo Codrongianus, un centro che conta circa 1300 abitanti, situato a 317 m sul livello del mare, sui colli del Logudoro.
Il dialetto parlato in questa zona, ovvero il Logudorese, è considerato il principale dialetto letterario della lingua sarda ed è alla base della Limba Sarda Comuna, conosciuta con l'abbreviazione LSC, e ha sempre suscitato nei linguisti e filologi sempre un notevole interesse.
Il viaggio prosegue verso il lago di Coghinas. Fu ricavato grazie allo sbarramento dell'omonimo fiume - confine orientale della zona del Logudoro - e ha reso fertili e generose le terre circostanti.
La dolce Sardegna
Passando attraverso la piana di Chilivani si giunge a Ozieri, un centro rinomato per i "sospiri", dolci di pasta di mandorle e zucchero. Ma anche per i "sas copulettas" e le "origliettas": i primi sono preparati con pan di Spagna inzuppato con acqua di mandorle, le seconde sono invece delle trecce di pasta e strutto condite con miele.
Condite sempre con il miele sono le "seadas", ovvero ravioli di pasta ripieni di formaggio inacidito, fritti e decorati appunto con miele. Ma la vera specialità della zona è certamente la carne di cinghiale arrostita alla brace, servita a tavola su grossi vassoi di legno o sughero.
Alà
Superato il comune di Oschiri e il Santuario di Nostra Signora di Castro, in stile romanico-lombardo, si può ammirare il complesso montuoso dei Monti di Alà, ricoperti da una fitta vegetazione, le cui vette raggiungono e, in alcuni casi superano, i 1000 metri.
Vino e Jazz
Due elementi hanno portato alle luci della ribalta Berchidda: il vino e la musica jazz. Berchidda è, infatti, un centro rinomato per la produzione del vino Vermentino, nato dall'omonimo vitigno aromatico.
Qui è possibile visitare il Museo del Vino, la prima struttura multimediale in Italia dedicata al vino, che ne ripercorre la storia e le tradizioni sarde più significative.
L'aver dato i natali a Paolo Fresu, tra i più acclamati trombettisti jazz d'Italia e d'Europa, ha reso Berchidda l'enclave della musica afroamericana in terra sarda. Qui ogni anno si svolge ad agosto il "Time in Jazz", festival internazionale ideato dallo stesso Fresu e che dal 1988 chiama ad esibirsi i maggiori esponenti jazz.