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La Maremma e gli Etruschi

La Toscana tra Grosseto, Saturnia, Orbetello, Capalbio e l'Argentario.

Si parte da Grosseto percorrendo l'Aurelia in direzione Roma. Dopo 12 km la prima tappa è Alberese, via d'accesso al Parco regionale della Maremma, conosciuto anche come Parco dell'Uccellina: un paradiso naturale con zone umide, pinete, e lunghe spiagge.

Continuando sull'Aurelia, dopo 17 km incontriamo Talamone, interessante località turistica che sorge su un promontorio roccioso a picco sul mare, famosa in passato per la grande efficienza del suo porto.

La piccola laguna toscana

In pochi km raggiungiamo il tombolo, la lingua sabbiosa che divide la laguna di Orbetello tra Laguna di Ponente e Laguna di Levante. Orbetello, situata nel mezzo della tranquilla laguna, costituisce lo snodo di transito per Porto Ercole e Porto Santo Stefano, sul Monte Argentario.

Da non perdere una lunga gita su questo promontorio, legato alla costa dai tomboli della Feniglia e della Giannella. Le sue coste alte e rocciose si aprono a tratti in pittoresche insenature con deliziose spiaggette.

Una città per intellettuali (ma non solo)

Lasciato l'Argentario torniamo sull'Aurelia per raggiungere Capalbio, ultima cittadina della Maremma e ritrovo di intellettuali e politici. Borgo medievale di antiche tradizioni, Capalbio si trova sulla sommità di un colle boscoso. La sua spiaggia, orlata da una rigogliosa macchia mediterranea, confina a nord con il comune di Orbetello e a sud prosegue sino al confine con il Lazio.

C'è anche Gerusalemme!

Da Capalbio conviene ora addentrarci nell'interno salendo sui dolci colli maremmani, per visitare le affascinanti città del tufo: Pitigliano, Sorano e Sovana. La prima che incontriamo è Pitigliano, con il suo suggestivo centro storico che sorge da uno sperone di tufo a strapiombo sui fiumi Lente e Meleta.

La cittadina è stata denominata "la piccola Gerusalemme" per la folta comunità ebraica che l'abitò fino al Cinquecento, lasciandovi un Ghetto, la Sinagoga e profonde influenze nella cucina.

Etruria

Antica città etrusca di notevole importanza, Sovana è famosa per le sue necropoli. Il nucleo medievale ci accoglie con la piazza del Pretorio che conserva l'originaria pavimentazione in mattoni a spina di pesce, la Torre dell'Architetto (XII-XIII secolo), la chiesa romanica di Santa Maria, il Palazzo Pretorio.

Insieme a Sorano e Vitozza, Sovana è una delle entrate al Parco archeologico Città del Tufo, dove potremo rivivere le vicende cariche di fascino di questa terra, dagli Etruschi al Medioevo.

La prima città italica

Ultima tappa a Saturnia, secondo una leggenda la più antica città italica. Esistente già al tempo degli Etruschi con il nome di Aurinia, venne ribattezzata Saturnia dai Romani.
Apprezzatissimo centro termale, è nota ormai in tutto il mondo per le sue acque sulfuree che, in un magico scenario naturale, zampillano a 800 litri al secondo ad una temperatura di 37° C restituendo benessere, vitalità e bellezza.