Dal Pollino al mare
Dal Parco Nazionale del Pollino alla costa jonica, da Morano Calabro a Rossano.
Dalle montagne al mare cristallino, ovvero dal Parco Nazionale del Pollino alla costa Jonica della Calabria. Si parte da Morano Calabro, nel cuore del parco, con le sue viuzze che si arrampicano verso il Castello normanno con palazzi gentilizi, scorci mozzafiato ed edifici religiosi.
Da segnalare la Chiesa di San Bernardino da Siena, gioiello quattrocentesco in stile tardo-gotico con soffitto ligneo a carena di nave unico in Calabria.
Iniziata nell'anno Mille, la Collegiata dei Santi Pietro e Paolo è la chiesa più antica di Morano, anche se venne rimaneggiata in chiave tardo-barocca. Al suo interno, due statue in marmo di Pietro Bernini, padre del più famoso Gian Lorenzo. Interessante anche la Chiesa di Santa Maria Maddalena, con la sua cupola e il campanile maiolicati dai colori vivaci.
La giudecca in Calabria
Ancora ai piedi del Pollino, c'è Castrovillari. È divisa in due parti, una moderna e una antica che si apre con il Castello Aragonese del XV secolo, un edificio a pianta quadrata con torri cilindriche angolari.
A Castrovillari c'è anche la Giudecca, quartiere abitato dagli ebrei fino al XVI secolo dove sorge la Chiesa di San Giuliano, dedicata al protettore di Castrovillari.
L'interno si presenta come un piccolo museo di arte sacra che comincia con altare ligneo del Crocefisso e termina con il dipinto della Madonna nera, replica cinquecentesca di un'icona bizantina.
È da Castrovillari che partono inoltre diversi itinerari alla scoperta delle meraviglie del Parco Nazionale del Pollino, con la sua natura mozzafiato.
Natura, mare e tanta storia
Una sosta a Sibari è d'obbligo per fare un tuffo nel mar Jonio. L'estate è la stagione più indicata per apprezzare questa località che vanta una lunga spiaggia sabbiosa, una zona archeologica nella quale si trovano resti di epoca sia greca che romana e un centro storico dominato dai ruderi del castello e da edifici religiosi.
Rossano, città bizantina
Infine c'è Rossano, famosa per le liquirizie e per il "Codex purpureus rossanensis": 188 pergamene purpuree, scritte in greco con caratteri in oro e argento, portate fra il VI e il X secolo da monaci greci nel Museo diocesano, allestito nel Palazzo Arcivescovile.
Santa Maria del Pàtire è quel che rimane di un complesso monastico dell'alto medioevo su cui sono rimasti i segni dei passaggi bizantini, normanni e arabi. Greco-bizantino anche il complesso dell'Oratorio di San Marco, riconoscibile dalla pianta quadrangolare a croce greca.
La Cattedrale di Rossano crollò nel 1836 in seguito a un terremoto e venne ultimata nel 1914. Lo stile risulta composito, con la facciata novecentesca e un portale in tufo del XV secolo. Nella navata centrale si trova l'affresco bizantino della Madonna Achiropita.