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L'altra Capri

Natura e silenzio. L'altra faccia di Capri al di là della mondanità.

L'altra Capri

Capri è un'isola dalla personalità multipla. Sa essere allo stesso tempo mondana e selvaggia, offre "movida" ma anche silenzio. Chi non si accontenta dei soliti itinerari "mordi e fuggi" può scoprire il lato più segreto dell'isola attraverso passeggiate ed escursioni che promettono un mix di natura, quiete e paesaggi da batticuore.

Il Monte Solaro e Cetrella: silenzio e ginestre

Acchiappanuvole, è così che alcuni chiamano il Monte Solaro, la cima più alta di Capri con i suoi 589 metri sul livello del mare. Il modo più comodo per salirvi è prendere la seggiovia da Piazza Vittoria raggiungibile in autobus sia da Marina Grande che da Capri.

Il bello di questa seggiovia è che la distanza dal suolo non supera i 20 metri garantendo un percorso panoramico senza problemi di vertigini.

Gli irriducibili del trekking possono salire a piedi sulla cima del Monte Solaro partendo sempre da Piazza Vittoria e calcolando almeno un'ora di percorso. Questa era la passeggiata preferita di Pablo Neruda e della sua amante, la cantante cilena Matilde Urrutia. Una volta arrivati alla cima è d'obbligo una tappa di contemplazione dal belvedere che offre una visuale completa dell'isola. Immancabile una foto ricordo con i Faraglioni sullo sfondo.

A questo punto è arrivato il momento di scoprire la vallata di Cetrella scendendo lungo un sentiero di terra battuta circondato da macchia mediterranea e orchidee selvatiche. Camminando si incontra il tabernacolo dove i fedeli isolani fanno una sosta quando salgono per rendere omaggio alla Madonna. Proseguendo nel percorso si passa a fianco del cottage appartenuto allo scrittore scozzese MacKenzie e si arriva all'Eremo di Cetrella dove un tempo vivevano in preghiera i frati francescani. L'eremo è un'oasi di pace a strapiombo sul mare dove assaporare uno dei silenzi migliori dell'isola interrotto solo dal canto degli uccelli. Avvolti dal profumo del mirto e della ginestra odorosa si riprende la passeggiata scendendo fino al centro di Anacapri.

Il Pizzolungo: pochi chilometri e molte sfumature di blu

Questa passeggiata permette di distaccarsi progressivamente dal centro "mondano" di Capri e di inoltrarsi verso i suoni della natura e alcuni panorami mozzafiato. Si parte dalla Piazzetta e si imbocca via Longano fino al quadrivio della "Croce". Percorrendo via Matermania sulla sinistra si apre una strada pianeggiante che arriva fino alla scala per l'Arco Naturale: 121 gradini da fare in letizia perché conducono a uno dei luoghi più spettacolari dell'isola. Inutile resistere, la foto ricordo con l'arco di roccia sullo sfondo è un grande classico.
Si ritorna indietro sulla piazzola dove si trova il ristorante "Le Grottelle" e si percorre una scalinata sulla sinistra che porta alla Grotta della Matermania, un antro dove gli antichi romani celebravano riti in onore delle divinità del bosco.
A questo punto si è avvolti da una foresta di lecci e si scende verso il mare lungo un percorso costellato da piccoli belvedere e ville solitarie tra cui la rossa "Casa come me" di Curzio Malaparte aggrappata a Capo Masullo. Dal mare si erge il quarto faraglione, il Monacone, mentre poco più in là si scorgono gli altri tre di spalle. La passeggiata termina al Belvedere di Tragara che offre una vista splendida sulla baia di Marina Piccola.

Il Sentiero dei Fortini: spettacolo assicurato tra cielo e mare

Una gita più impegnativa da programmare magari con un gruppo di amici ed evitando le ore più calde. L'itinerario si snoda quasi interamente in costa lungo un sentiero ben tenuto con segnaletica e piastrelle di ceramica che riportano note informative. Si parte dalla Grotta Azzurra fermandosi con l'autobus alla fermata Orrico. Qui si incontra il Fortino di Orrico, il primo di una serie di postazioni militari costruite dagli inglesi all'inizio del 1800 e poi ampliate dai francesi dopo la presa di Capri.
Il percorso è entusiasmante perché estremamente vario attraverso promontori sul mare e piccoli fiordi di acqua incredibilmente blu. Dopo Orrico si incontrano il Fortino di Mesola e poi quello di 'Pino, il più vicino al Faro di Punta Carena. Qui ci aspetta un tuffo è d'obbligo, così come una sosta ristoratrice. E lo spettacolo del tramonto è offerto dall'isola.

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