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Camminare tra mare e cielo

Da Capri alla Costiera Amalfitana due passeggiate emozionanti.

Camminare tra mare e cielo

Tra '''Capri''' e la '''Costiera Amalfitana''' per le antiche vie di collegamento, quando ancora non esistevano strade asfaltate. Sentieri tracciati in bilico tra mare e cielo, per chi non soffre di vertigini.

Il Sentiero degli Dei in Costiera Amalfitana

A volte la bellezza ci assale all'improvviso con un'ondata di colori. Blu e azzurro di cielo e di onde, verde di una natura selvaggia e rigogliosa, bianco, rosa e giallo dei paesi arrampicati sulle rocce. Queste sono le promesse di uno dei tesori della Costiera Amalfitana, il '''Sentiero degli Dei''', un percorso a 650 m. di altezza che unisce Bomerano, una frazione di Agerola e Nocelle. Limoni, vigneti a terrazza, profumi mediterranei di mirto e rosmarino e ovunque un silenzio irreale interrotto solo dai suoni della natura.

Anticamente, quando ancora non esisteva la strada statale 163, questa era la principale via di collegamento tra Positano e "il resto del mondo".

La partenza è a Bomerano in piazza Capasso e poi si seguono le indicazioni, non sempre ben visibili, che segnano il percorso lungo circa 7 km e, in alcuni punti, abbastanza impegnativo. Il sentiero all'inizio appare più protetto, quasi avvolto dalla montagna. Dopo il bivio per Nocelle il panorama si apre all'improvviso con la visione emozionante della falesia che si tuffa nel mare, all'orizzonte gli isolotti Li Galli, punta '''Campanella''' e, ancora più in là, l'isola di Capri. Il cammino diventa più aspro e faticoso, le vertigini sono in agguato, si comincia a scendere verso Nocelle e la visione di Positano appare e scompare d'improvviso.
Alla fine di queste tre ore di cammino non è facile capire se il respiro è un po' affannato per la fatica o per la bellezza che spesso ha tolto il fiato.

Da maggio a ottobre questo incanto ha anche una dimensione musicale con la rassegna I Suoni degli Dei'' che prevede una serie di concerti di musica classica e contemporanea in alcuni dei luoghi più suggestivi del sentiero come Li Cannati e Colle Serra'''. Un'esperienza "divina".

La Scala Fenicia a Capri

A Capri c'è una scala intagliata nella pietra che dal mare sale verso il cielo. Nonostante il nome, la Scala Fenicia è una delle più importanti testimonianze della dominazione greca sull'isola e fino al 1877 fu l'unico collegamento tra il porto di Marina Grande e Anacapri. Venne chiamata così probabilmente dagli studiosi napoletani del 1700 che erano convinti di una presenza nel Mediterraneo dei Fenici anteriore a quella dei Greci e ad attribuivano loro tutte le realtà che reputavano precedenti al dominio greco. Il percorso inizia nella zona del porto di Marina Grande nei pressi di Palazzo a Mare e vicino alla Chiesa di San Costanzo che custodisce le reliquie del santo protettore di Capri.

Gradino dopo gradino la scala si inerpica in mezzo all'abitato attraversando anche zone di sottobosco e il percorso è segnato da targhe di maiolica che indicano le sette croci incise nella roccia come protezione al viaggiatore, visto che in questi punti le pietre sono più pericolose.

Il dislivello totale superato dalla Scala Fenicia è di 200 m. e man mano che si sale il paesaggio diventa più suggestivo fino alla Cappella di S.Antonio patrono di Anacapri il cui sagrato fin dall'antichità costituiva offriva un piacevole momento di ristoro. La scala finisce presso la rupe di Capodimonte vicino alla suggestiva '''Villa San Michele''' e all'antica "Porta della Differenza" che segnava il confine tra i comuni di Capri e Anacapri. La ripidezza del percorso è compensata dall'incanto del paesaggio circostante.

E a consolazione della fatica basta pensare alle donne di un tempo che salivano e scendevano questi 900 gradini. Portavano in bilico sul capo cesti e brocche d'acqua fresca riempite alla sorgente di Truglio, ma anche i mattoni che serviano per costruire i primi alberghi di Anacapri. E loro salivano e scendevano anche cinque, sei volte al giorno....

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